
Sebbene si tratti di un disturbo diffuso prevalentemente nel mondo femminile, anche gli uomini ne soffrono.
Ecco quali sono le possibili cause e come combattere il disturbo.
Con il termine “ritenzione idrica” si indica la tendenza a trattenere nell’organismo liquidi, che vanno poi ad accumularsi negli spazi interstiziali, ovvero quelli tra cellula e cellula. Tale accumulo causa edema, un gonfiore anomalo che interessa le zone del corpo maggiormente predisposte anche alla deposizione di tessuto adiposo, quali per esempio l’addome (la cosiddetta “pancia”) e gli arti inferiori, in particolare cosce, glutei e caviglie.
Le gambe gonfie e il senso di pesantezza sono senza dubbio i sintomi più frequenti di ritenzione idrica; nei casi più gravi invece può essere compromessa la capacità di movimento (in particolare se a essere colpite sono le caviglie) oppure, se viene interessata la zona addominale, la ritenzione idrica può comportare disturbi gastrointestinali o perdita di appetito.
Sono quattro le principali cause di ritenzione idrica:
dieta non equilibrata, ricca di alimenti salati o contenenti caffeina
cattivo funzionamento della circolazione sanguigna, venosa in particolare, e linfatica
uso frequente e/o prolungato di trattamenti farmacologici tra i quali antinfiammatori, cortisonici, terapia ormonale sostitutiva in menopausa ecc.
presenza di patologie rilevanti come disfunzioni cardiovascolari o renali, patologie della vescica o del fegato, ipertensione arteriosa, alterato metabolismo glicemico e resistenza all’insulina, dato che quest’ultima agisce a livello di ritenzione del sodio.
Si deve ricordare che all’origine del ristagno di liquidi c’è spesso una stasi della circolazione venosa e linfatica; inoltre, è bene non confondere il termine “ritenzione idrica” con “cellulite” in quanto, nonostante le aree interessate e la manifestazione visiva siano simili, questi due disturbi hanno cause diverse. La cellulite, a differenza della ritenzione, è infatti un’infiammazione del tessuto sottocutaneo che provoca un rigonfiamento e la famosa “pelle a buccia d’arancia”
Per ottenere miglioramenti della situazione in breve tempo è possibile mettere in pratica alcuni rimedi utili ed efficaci.
Praticare uno sport come il nuoto o fare regolarmente passeggiate a passo sostenuto per rinforzare la microcircolazione, e nel contempo evitare di stare a lungo in piedi senza muoversi, è senza dubbio la migliore strategia. L’attività fisica esercita anche un’azione positiva indiretta promuovendo il dimagrimento. Un altro importante aspetto da non sottovalutare è l’alimentazione. Mangiare in modo sano, evitando in particolare di salare troppo le pietanze e, in generale, di consumare cibi salati (salumi, formaggi stagionati, pesce affumicato, salatini, frutta secca tostata e salata), è il primo passo.
Come ulteriore accorgimento inoltre, si suggerisce di seguire a intervalli regolari una dieta disintossicante particolarmente ricca di liquidi (tè, tisane drenanti, estratti di frutta) e di erbe ad azione diuretica come betulla o tarassaco.
Fondamentale per prevenire e combattere la ritenzione idrica è infine l’abitudine a una corretta idratazione quotidiana, soprattutto lontana dai pasti, con almeno un paio di litri di acqua al giorno.
Per eliminare i liquidi in eccesso possono poi essere utilizzati prodotti diuretici che aumentano il drenaggio dei liquidi corporei. Tra i rimedi naturali che possiedono proprietĂ diuretiche ci sono:
l’uva ursina
l’ippocastano, utilizzato anche per migliorare la circolazione venosa nelle gambe
il tarassaco
Un aiuto riconosciuto nel favorire il drenaggio proviene inoltre dai massaggi linfodrenanti e dalla pressoterapia.
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